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sabato 19 maggio 2018

A proposito del contratto Movimento 5 Stelle - Lega

di Antonio Ciniero


Lo so, è un po’ come sparare sulla croce rossa, ma qualcosa, forse, può essere utile dirla a proposito del “contratto” Lega – Movimento 5 Stelle. Provo a farlo prendendo in considerazione solo uno dei temi del “contratto”, quello trattato al punto 13 “IMMIGRAZIONE: RIMPATRI E STOP AL BUSINESS”.

Evidentemente un tema centrate per i due movimenti populisti e xenofobi, tanto per quello che ha significato in termini di raccolta voti e consenso popolare, quanto per lo spazio che al tema è dedicato nel contratto. All’immigrazione sono dedicate tre pagine, per capirci, i due movimenti hanno voluto dare più spazio all’immigrazione che al tema del reddito di cittadinanza o del lavoro o, ancora, del fisco… temi che pure avevano avuto una loro centralità durante la campagna elettorale.

Veniamo al dunque. In generale, il punto dedicato all’immigrazione, esplicita, qualora ce ne fosse ancora bisogno, la natura razzista e populista dei due movimenti e ne rende ufficialmente palese la collocazione nella destra estrema del panorama politico.

L’analisi che traspare dal punto in questione è perentoria, il sistema di accoglienza italiano è fallimentare! E su questo difficilmente si può dissentire, peccato però, che questo sistema di accoglienza non sia frutto del caso, non è nato da una strana alchimia naturale, ma è stato pensato e implementato proprio quando a guidare il dicastero del Viminale c’era il “papà” politico di uno dei due contraenti, Roberto Maroni. E peccato ancora che la legge che oggi il nostro paese utilizza per normare le l’ingresso e le presenze dei cittadini stranieri porta ancora il nome dal “padre dei padri” di uno dei due contraenti.